perché io Vale…

13 ottobre 2006

Let the sunshine in...

Zurigo 2004 - Romoletto on the window

"... Io desidero una vita piena d'aria...Respirare sempre.
Una vita da essere umano libero...Un conto é se vuoi stare bene veramente, un conto é se vuoi solo stare meglio. Se decidi di stare semplicemente meglio, allora ti basta innamorarti ogni tanto, comprarti qualcosa, avere un aumento di stipendio. Arredare la cella. Puoi anche continuare a vivere così, ma ricordati che tu sei stato fatto per godere del sole.
Se invece di aprire la finestra per farlo entrare, accendi l'abat-jour, col tempo potresti anche dimenticarti che esiste e alla fine in quella stanza l'abat-jour diventerà il sole..."
(da "Un posto nel mondo" - Fabio Volo) Questo libro mi é garbato molto...

09 ottobre 2006

I proverbi della nonna

Barcellona 2006 - In giro per la città...
Rosa, così si chiamava la mia dolcissima nonna.
Una donna forte e "romana de Roma", come amava definirsi lei..
Spesso io e mio fratello la prendevamo in giro per il modo di parlare alla Sora Lella e ogni tanto qualche "tortorata" da lei l'abbiamo pure presa..:)
Il kiwy era il chiv, lo zucchero diventava "el zucchero" (ogni tanto si pensava fosse spagnola..:)), la crema oil of olaz (di cui andava a ruota per il viso, era il suo unico elisir di giovinezza) neanche ve lo dico come la chiamava...:)
Ma soprattutto per una cosa io e tutta la mia famiglia la ricorderemo sempre... Per i suoi mitici proverbi.
Per ogni situazione ne aveva uno e non sbagliava mai.
Se non mangiavi "povera quella pancia che ha triste padrone", se facevi il passo più lungo della gamba "il gargarozzo é lungo e stretto, s'enghiotte casa co tutto er tetto", se non sapevi cosa mettere per una festa o un'uscita importante e le chiedevi consiglio "mettite la pelle a rovescio", se dormivi troppo "chi dorme non pecca, ma manco becca", se facevi qualcosa di azzardato "chi prima non pensa all'ultimo sospira"...Potrei continuare per ore.
E poi c'era una canzone che la riempiva di orgoglio e che a me faceva sganasciare dalle risate, si chiamava "La famiglia dei gobbetti".Gliel'avevano insegnata le suore a scuola e più o meno faceva così...
"Il padre era gobbo-bo-bo, la madre gobbettina-na-na, i figli tutti gobbi-bi-bi,la famiglia dei gobbetti-ti-ti!".Che ridere, soprattutto sentirgliela cantare, era una specie di scala musicale, man a mano saliva con le note e poi arrivava alla fine con un filino di voce. E io piegata in due, buttata sul divano che mi dimenavo...:)
Era bello prenderla un pò in giro quando si lasciava andare, anche perché a lei alla fine piaceva molto. Per non darci la soddisfazione che si stava divertendo pure lei, rideva girata di spalle oppure ci cacciava via dicendo che non capivamo niente... "Quanto é male a non capì..." :)
Per me é bellissimo ricordare tutto questo, é come averla sempre vicino a me, sono cresciuta con i suoi proverbi e li ricorderò per sempre...
E voi, ne avete qualcuno da lasciare qui?