perché io Vale…

30 ottobre 2006

Gibberish!!!

Berlino 2006...Che vor di'?...
Ogni tanto penso che sarebbe bello esprimersi con una lingua inventata, che esiste solo nella nostra fantasia e che nessuno può comprendere, ma solo intuire.Anche nella musica, tanto che prima o poi mi piacerebbe fare qualcosa del genere.Comunque, la Vale qui presente, diversi anni fa, é stata anche in India, esattamente a Pune, all'interno dell'ashram di Osho. Una comunità peace and love-love and peace, in cui puoi meditare e conoscere persone di tutte le età che arrivano da tutto il mondo.Ognuno indossa una tunica rosso amaranto, per facilitare la creazione di una sorta di campo magnetico per creare una sinergia positiva tra le persone, per dare importanza alla sostanza e non all'apparenza. Qui tutti sono vestiti allo stesso modo, anche se ammetto di aver cercato di personalizzare la mia tunica come meglio ho potuto...Dopotutto femmina sono. Un posto che ricorderò sempre con affetto, un'esperienza indimenticabile e unica. Tornando alle parole inventate, c'era una meditazione molto divertente che si faceva nell'ashram, si chiama Gibberish.In pochi istanti puoi buttare fuori la tensione mentale ed entrare nel tuo centro di consapevolezza pronunciando parole senza senso e facendo interi discorsi usando una lingua tutta tua. Non nego che la prima volta che ho visto 200 matti fare una cosa del genere sono rimasta un pò perplessa e ho pensato che avrebbero avuto bisogno quanto prima di uno psichiatra e di un'ambulanza...Poi ne ho capito il senso e l'ho trovato molto liberatorio. Segue una breve spiegazione, un giorno se volete possiamo incontrarci a casa mia e fare una scleratona di gruppo, d'accordo??? :)
Comunque, a parte gli scherzi, se volete provare a sfogarvi anche in macchina, in mezzo al traffico, é molto terapeutico e rilassante...Se decidete di farlo, avvisate l'ACI sul vostro percorso però...:)

Primo stadio: Gibberish
Da seduto, chiudi gli occhi e inizia a pronunciare suoni senza senso – qualsiasi suono o parola, purché non abbia alcun senso. Parla una lingua che non conosci! Esprimi tutto ciò che dentro di te ha bisogno di essere espresso. Butta fuori tutto. La mente pensa, sempre, grazie alle parole. Il gibberish aiuta a rompere questo schema di verbalizzazione continua. Senza reprimere i pensieri, puoi invece buttarli fuori. Permetti che anche il corpo si esprima.

"Anche un bambino può fare il Gibberish, non occorre alcun addestramento. Già fin quasi dal primo momento sei capace di farlo. Il Gibberish non va imparato, così come la risata non va imparata. Se fai Gibberish, puoi pulire la mente da tutta la polvere che continua ad accumularsi. E quando la mente diventa silenziosa... non c'è altro posto dove andare se non dentro. Tutte le strade vengono dimenticate; rimane una sola via, a senso unico. Non c'è nulla di cui preoccuparsi, puoi andare in profondità quanto vuoi... non sai il cinese, ma parli cinese, non sai cosa dici ma lo dici con grande enfasi, senza preoccuparti di chi ti sta a sentire.... Nessuno ti sta a sentire, puoi dire tutto ciò che vuoi, non offenderai nessuno. Non c'è nessun altro che te. Questo ti renderà più sano di quanto tu sia mai stato, perché vorrà dire buttar via tutta quell'immondizia che portavi con te. Non preoccuparti se è arabo o ebreo o cinese; puoi parlare qualunque lingua che non conosci. Devi solo evitare la lingua che conosci, perché quella lingua non porterà alla luce le tue sciocchezze, sarà solo un esercizio grammaticale. Il significato non serve affatto. Per due minuti, dai alla tua esistenza la possibilità di essere priva di significato. Sarà un grande shock per te vedere che in soli due minuti diventi così leggero, così pronto a entrare nel silenzio.”

(Osho: The Miracle)

6 Comments:

  • At 31 ottobre, 2006 10:13, Anonymous Anonimo said…

    io parlo spesso da solo e sembra che dica cose senza alcun senso. Ed in parte è vero. Le frasi, se ascoltate, sono senza senso compiuto.

    In realtà queste frasi sono la coda di pensieri che si affollano nella mia testa, che s'aggrovigliano, s'incastrano uno sull'altro.. alla fine uno di questi esce fuori, scappa dalla mia mente e fugge a cavallo delle mie parole. Un brandello di pensiero ragionato. E sembro matto. Ma non lo sono affatto :-)

     
  • At 31 ottobre, 2006 19:24, Blogger vale said…

    Benvenuto...:)
    Ma fai discorsi lunghi..?

     
  • At 01 novembre, 2006 15:52, Anonymous Anonimo said…

    Capita semplicemente perche' pensiamo troppo velocemente...
    Quindi il senso del nostro discorso si lega ad un'altro pensiero che volevamo esprime terminato l'altro...
    Un po' quello che accade a Giurato.
    Lui non fa papere fondamentalmente, ma ha in testa un bel po' di concetti che per paura di dimenticare tiene li nella mente...
    Il risultato è quello di un frullato di parole che non sono cosi' facili da decifrare per chi le ascolta.
    La paura di dimenticare concetti profondi a volte fa questi brutti scherzi.

    Per quanto riguarda la foto, Shibuya è una zona di Tokio...
    L'arte mi piace proprio perche' ognuno di noi puo' nella sua mente esprimere in liberta'il senso che vuole dare ad un quadro, una scultura... ecc ecc
    Anche se l'artista ha ben preciso il significato della sua opera...
    La bocca unita a Shibuya... Eh gia', bisognerebbe vederla...
    Ma rende l'idea l'artista, ve lo assicuro.
    Baci.

    La Marty ex vicina di casa.

     
  • At 01 novembre, 2006 17:54, Blogger vale said…

    Ammazza Marti, non ho parole, il tuo commento é superlativo...Mi conosci anche Shibuya...Però la foto l'ho scattata a Berlino...
    Che donna sta ex vicina!!!:)

     
  • At 01 novembre, 2006 20:23, Anonymous Anonimo said…

    Dai... divento rossa!!!
    Tacci...
    Per cosi'poco...
    Fonemi, tutto qui...
    Adoro il giappone, mi inviti a nozze!!!

     
  • At 01 novembre, 2006 20:24, Anonymous Anonimo said…

    Dai... divento rossa!!!
    Tacci...
    Per cosi'poco...
    Fonemi, tutto qui...
    Adoro il giappone, mi inviti a nozze!!!

     

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